Australia, non è il luogo che naturalmente associamo al Rum. Eppure l”Australia oggi ha nello zucchero il suo secondo prodotto da esportazione verso l’estero. Ma andiamo con ordine, come sempre qui su Rummiamo si parte dalla storia. Come abbiamo potuto vedere in numerosi documentari e film l’Australia è una terra per molti aspetti affascinante, per altri piuttosto inospitale. Avvistata per la prima volta nel 1606 è solo nel 1616 che un olandese, Dirk Hartog, mette piede sul suolo di questo continente, chiamato Nuova Olanda. Dal 1635 al 1645 gli olandesi esplorano quasi tutta la costa meridionale ma non impianteranno nessuna colonia, considerando la nuova Olanda un deserto senza risorse. Come già visto in altri scenari saranno gli inglesi a occupare in maniera stabile questo territorio. Dal 1699 cominciano i piani per un’esplorazione dell’isola ma di fatto tali progetti vengono abbandonati fino al 1768, anno in cui James Cook parte alla volta della nuova Olanda e sbarca a Botany Bay, poco lontano da dove sorgerà Sidney. E’ nel 1803 che nuova Olanda diventerà Australia, nome dato da Matthew Flinders, il primo uomo a circumnavigare il nuovo continente e a dimostrare che si trattava di un’enorme isola e non di un arcipelago. Nel 1768 il governo britannico autorizza la costituzione di una colonia penale e si crea una bizzarra situazione in cui gli aborigeni, abitanti dell’isola da oltre 30000 anni, vedono invaso il loro territorio da personaggi socialmente pericolosi e condannati all’ergastolo. Sembra che la canna da zucchero sia stata portata sul nuovo continente nel 1788 ma, vuoi per l’inesperienza degli agricoltori vuoi per le condizioni estreme, il primo raccolto di canna da zucchero arriverà solo svariati anni dopo.
Da qui in poi le coltivazioni di canna da zucchero occupano gran parte dei territori meridionali dell’Australia. Per dare ordine alla crescente popolazione carceraria dell’isola vengono istituiti i New South Wales Corps, con funzione di sorveglianza dei detenuti e protezione della nuova colonia contro le incursioni degli aborigeni negli avamposti coloniali situati nell’entroterra lungo i fiumi. Ben presto questi corpi paramilitari si trasformano in un apparato di controllo del potere con cui anche i governatori incaricati dalla corona devono fare i conti. La loro principale mansione, oltre alla sorveglianza, è il commercio clandestino di Rum, utilizzato come moneta di scambio e base di un’economia parallela a quella ufficiale. Nel tentativo di arginare lo strapotere dei Corps, più di un governatore ha tentato di limitare la produzione di Rum e di regolamentarne il commercio. Il risultato di questi tentativi è stato lo scoppio della “rivolta del Rum” (1808) e la deposizione di ben due governatori senza che da parte della madre patria venissero intraprese azioni punitive. Dopo questi episodi il parlamento britannico scioglie i Corps e dà l’incarico di gestire l’ordine pubblico sull’isola ai militari regolari del 73° reggimento. Dal 1809 il governatorato passa a Lachlan Macquarie, sotto la cui guida comincia un progressivo miglioramento delle condizioni economiche. Questo fatto e la scoperta di importanti risorse minerarie nel suolo australiano attirano numerosi coloni che liberamente scelgono di tentare la fortuna in Australia. Nonostante qualche problema di convivenza fra gli ex galeotti e i nuovi arrivati, le colonie prosperano e con la fondazione di numerose nuovi insediamenti in tutto il continente si comincia ad intravedere la costituzione di quello stato federale che è l’Australia oggi.
Per quanto riguarda il Rum australiano oggi, vi posso dire che sono rimaste attive sull’isola 5 distillerie (Hoochery, Bundaberg, Beenleigh, Lark e Mt. Uncle). Inner Circle, di cui parliamo oggi, ha una storia particolare, e viene prodotto all’interno della distilleria artigianale Beenleigh. Il nome Inner Circle ci ricorda che questo rum si ispira alla riserva personale dei dirigenti della Australia’s Colonial Refining Company che veniva utilizzata per accompagnare le riunioni dei dirigenti delle maggiori compagnie di produzione di zucchero presenti sull’isola. Prodotto originariamente dal 1855 al 1986 è stato riportato alla luce dalle sapienti mani dei mastri distillatori della Beenleigh. Si tratta di un Rum 100% pot still da melassa che una volta distillato viene messo in botti ex bourbon per 5 anni. Passato questo tempo viene imbottigliato alla gradazione di botte di 75,9°. Lo assaggiamo? Certo che sì!
👃 Nonostante la gradazione piuttosto elevata all’olfatto non è così invadente, certo non infilateci dentro il naso ma è tutto piuttosto delicato. Emerge un che di strudel, con uvetta e cannella.
👅 Parte piuttosto morbido a dir la verità, il sottofondo che accompagna tutta la bevuta è un misto di dolce e bitter. Nel mezzo emerge una nota più oleosa e tannica con un bel sentore di legno che avvolge tutta la bocca e che lascia spazio al legno.
♨️ Considerando la gradazione il finale non mi ha stupito per profondità. Rimane astringente e leggermente salino.
Considerando il prezzo è un buon acquisto a mio parere, se vi piace qualcosa con una buona astringenza pur rimanendo morbido e piacevole potrebbe fare al caso vostro. Interessante!